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Pianificazione strategica e contabilità di enti ecclesiastici e congregazioni religiose: cosa sapere

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  • La crisi di risorse, economiche e umane, di molti enti ecclesiastici e congregazioni religiose, impone una sempre maggiore cautela nella programmazione del cammino economico-finanziario.
  • L’uso di modelli contabili complessi e di bilanci consolidati è, oggi, indispensabile per sostenere e orientare le decisioni.
  • Le nuove tecnologie offrono un assist per la contabilità degli enti ecclesiastici. Un esempio? Strutture contabili in cloud, con l’ausilio di strumenti contabili semplici all’utilizzo, ma di grandi potenzialità.
  • La chiave è mettere a terra un modello previsionale che valuti i possibili scenari a cui l’ente o la congregazione andrà incontro nel breve, medio e lungo periodo, considerando alcune variabili rilevanti.
  • Spesso, enti ecclesiastici e congregazioni religiose devono far fronte a esigenze di cassa nel breve termine e si trovano costrette a svendere il proprio patrimonio immobiliare. È possibile, però, compiere scelte strategiche senza la pressione dell’emergenza: scopriamo come.
  • Non si tratta di fare business, ma di agire ora per regalarsi un futuro: ecco come IMC Consulting supporta fattivamente enti ecclesiastici e congregazioni religiose.

Nuove sfide, nuove opportunità

Il mondo pone sempre nuove sfide, specie a organismi complessi e presenti in tutti i continenti, come gli enti ecclesiastici e le congregazioni religiose. Come evidenziato in un precedente articolo, questi organismi oggi fronteggiano una contrazione, finanziaria e vocazionale, dovuta a una sempre maggiore secolarizzazione della società. Ciò si traduce in una crisi di risorse, economiche e umane.

Questo scenario impone una sempre maggiore cautela nella programmazione del cammino economico-finanziario, indispensabile per il sostentamento dei propri appartenenti. In due parole, serve pianificazione strategica. Come, però, dare forma a questo concetto e quali soluzioni vi sono oggi sul piatto per garantire un’efficace contabilità degli enti ecclesiastici? Scopriamolo insieme.

Contabilità enti ecclesiastici: tra pianificazione strategica e nuove tecnologie

L’utilizzo di modelli contabili complessi e di bilanci consolidati è, oggi, indispensabile per sostenere e orientare le decisioni. A livello centrale (Consiglio generale), ma anche a livello provinciale e di ministero.

Anche le nuove tecnologie danno una mano. Un esempio? Creare una struttura contabile in cloud, con l’ausilio di strumenti contabili semplici da utilizzare, ma dalle grandi potenzialità. È il caso di QuickBooks o di Sage, gestiti in valute locali e in autonomia e, quindi, consolidati a livello centrale. Si tratta di una valida opportunità per mettere a terra la pianificazione strategica per un ente ecclesiastico o una congregazione religiosa. Ovvero, un modello previsionale che valuti i possibili scenari a cui l’ente o la congregazione andrà incontro nel breve, medio e lungo periodo, considerando alcune variabili rilevanti.

  • Quale sarà il patrimonio netto ragionevolmente stimato tra 30 o 40 anni?
  • Quanti membri avrà la congregazione religiosa e quale sarà la loro età media?
  • Qual è il costo medio annuale di ciascun membro?

Dare risposte puntuali a queste (e molte altre) domande consente di compiere scelte strategiche senza la pressione dell’emergenza in cui spesso questi enti, in crisi di liquidità, si trovano. Una circostanza che porta, in molti casi, a dover alienare il proprio patrimonio immobiliare, svendendolo, per far fronte alle esigenze di cassa nel breve termine.

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Le fondamenta canoniche

Parlare in questi termini di contabilità degli enti ecclesiastici e di pianificazione strategica non è una forzatura, bensì una virtuosa proiezione al futuro.

È lo stesso Dicastero, ovvero la Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, a porvi l’accento. Le fondamenta canoniche sono rintracciabili nel volume Economia a servizio del carisma e della missione¹. Il cristiano – si legge – è chiamato a diventare economo, amministratore della multiforme grazia che si esprime anche mediante i carismi ed è chiamato a metterla in circolo a beneficio di tutti. Nel progetto salvifico di Dio, la Chiesa è «come l’amministratore fedele e prudente […], ha il compito di curare attentamente quanto gli è stato affidato». Infatti «è consapevole della responsabilità di tutelare e gestire con attenzione i propri beni, alla luce della sua missione di evangelizzazione e con particolare premura verso i bisognosi».

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Cosa serve per partire

Entriamo, a questo punto, più nel dettaglio del tema della pianificazione strategica e della contabilità di enti ecclesiastici e congregazioni religiose. Per iniziare e procedere al meglio, è importante disporre di:

  • corretti piani di conti;
  • una maggiore omogeneità di tali piani piani dei conti tra ciascuna Provincia;
  • un’accurata valutazione dei cespiti (immobili) e della loro due diligence amministrativa, catastale e urbanistica;
  • principi contabili condivisi e omogenei tra le Province, applicazione degli IASs (International Accounting Standards).

Contabilità di enti ecclesiastici e congregazioni religiose: parametri da considerare

Ciò che spesso tipizza i piani dei conti sono le attività svolte e le fonti di reddito. Tipicamente, per un ente ecclesiastico o una congregazione religiosa sono:

  • payroll – reddito da lavoro autonomo/dipendente;
  • pensioni dei propri membri;
  • reddito da attività e/o utili derivanti dalla gestione di un’attività socio-sanitaria (casa di riposo, Rsa ospedale, clinica privata, ecc.), di formazione (asilo, scuola, università, centri di formazione professionale) o ricettiva (albergo, casa per ferie, ecc.);
  • locazioni di immobili di proprietà;
  • investimenti finanziari.

Infatti. tra gli elementi da considerare vi sono anche eventuali attività finanziarie, come investimenti a reddito fisso o azionari. Oltre, ovviamente, al patrimonio immobiliare (locazioni) e alle donazioni.

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Il valore di uno sguardo lontano

Quando si parla di pianificazione strategica e di contabilità di enti ecclesiastici e congregazioni religiose, non si tratta di fare business. Quanto, piuttosto, di prevedere e verificare quali siano i ministeri (missioni o attività) in pareggio, in utile o in perdita,ssapendo che li si potrebbe dover sostenere e quindiprevedendo, ad esempio, gli investimenti per la manutenzione di immobili di proprietà, valutando quali immobili non sono più strategici o che, magari, possano essere riconvertiti.

Serve, insomma, adottare uno sguardo lontano. In questo senso, IMC Consulting supporta fattivamente gli enti ecclesiastici e le congregazioni religiose, in Italia e nel mondo. Dalla predisposizione e gestione di un corretto assetto contabile all’implementazione e gestione della contabilità in cloud e di bilanci consolidati, fino alla realizzazione di modelli previsionali complessi per la pianificazione strategica. Agire ora per regalarsi un futuro: la chiave sta tutta qui.

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NOTE

¹ Per approfondire: Economia a servizio del carisma e della missione, Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, 2018

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